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Albero sacro dai frutti fecondi – Il Noce segnatura di Urano

noce

Nel mese di febbraio, anche se impercettibilmente, la natura comincia a scuotersi dall’inverno ed una segreta energia inizia a percorrere la terra, stimolando un nuovo ciclo – è l’inizio reale della primavera – secondo la tradizione celtica e quella cinese.

Nel periodo dell’Acquario, i raggi cosmici che attraversano la crosta terrestre, raggiungono nuovamente i semi deposti sottoterra a risvegliare l’energia dormiente nel loro DNA. I semi si risvegliano e si ricordano che devono raggiungere coraggiosamente l’obiettivo per il quale sono stati programmati.

Urano è il pianeta governatore di tutto ciò che circola attraverso una fitta rete di canali di varie dimensioni. Nel mondo vegetale possiamo osservare la circolazione della linfa che nutre la pianta, similmente le radici si sviluppano in varie direzioni nel sottosuolo per reperire nutrimento ed i rami verso il cielo per carpire luce, calore e anidride carbonica. Dal mondo vegetale portiamo in noi questo sistema capillare riflesso nel percorso sanguigno, linfatico e nervoso. Quest’ultimo, il sistema nervoso, è composto dal cervello, dal midollo spinale, dagli organi di senso e dall’insieme di nervi che mettono in collegamento questi organi con il resto del corpo. Abbiamo un sistema nervoso centrale e uno periferico. Quello centrale è composto dal cervello e dal midollo spinale: un adulto ha cento miliardi di cellule nervose chiamate neuroni che inviano segnali elettrici e chimici a tutto il corpo. Il cervello a sua volta è composto da due emisferi collegati fra loro in continuità con il midollo spinale che percorre l’interno della colonna vertebrale. Il cervello è la sede della memoria, del pensiero razionale, della capacità di comprendere, del linguaggio, dei movimenti volontari ed involontari, dell’equilibrio, della postura, del respiro e di molte altre funzioni. Il midollo spinale invece è una rete di distribuzione che trasmette le informazioni che partono dal cervello verso gli organi e viceversa.

fiore di noce maschile
Fiore di noce maschile

L’influsso di Urano, nell’astrologia tradizionale è conosciuto come elettrizzante, stimolante e rinnovatore, rivolto ad abbandonare il vecchio per il nuovo, tutto ciò comporta un grande dispendio di energia nervosa, e in questa occasione ci viene in aiuto la natura con erbe a segnatura uraniana, che ci possono aiutare a superare la crisi del cambiamento. Si tratta di piante “adattogene”, capaci di adattarsi alle diverse problematiche dei sistemi del nostro corpo, modulando la loro influenza e dirigendosi proprio là dove il loro sostegno è necessario . Questo tipo di piante ha proprietà tonificanti ed energizzanti a livello nervoso, riequilibranti a livello endocrino per ormoni e neurotrasmettitori, con effetti positivi sui vari sistemi.

Tra di esse troviamo il GINSENG, un tonico fisico e psichico dalle innumerevoli virtù. La PERVINCA, considerata magica dagli sciamani e dagli alchimisti. Il MELILOTO calmante e rilassante, ideale per rinforzare vene e capillari. La LIQUIRIZIA dalle proprietà calmanti e antispasmodiche. La SALVIA riequilibrante, indicata per migliorare la memoria i disturbi di Alzheimer.

L’albero che più di altri porta la segnatura di Urano è il Noce. In passato era utilizzato nei riti di iniziazione e di passaggio come quelli dalla pubertà all’età adulta, nei riti magici e in quelli funerari. Juglans Regia (è il suo nome latino) è un albero originario dell’Asia centro-occidentale, presente sin dalla preistoria in quasi tutta l’Europa e nella nostra penisola.

Fiore di noce femminile

Dal portamento maestoso può superare i venti metri di altezza, la sua chioma è formata da foglie lobate con cinque-nove foglioline, caduche alterne, di cui quella terminale è sempre più grande delle altre. Attorno all’albero di Noce, non crescono altre piante, non nascono nuovi germogli, perché le sue foglie contengono lo Juglone, una sostanza tossica che rilasciata nel terreno dalle foglie cadute lo rende sterile per gli altri vegetali. I fiori unisessuati sono delle infiorescenze, i fiori maschili di colore giallo-verdognolo producono molto polline a grappolo; i fiori femminili, sono poco appariscenti di colore giallo chiaro, il frutto è una drupa ovoidale con involucro carnoso, il mallo, che racchiude il frutto a guscio ben conosciuto, facilmente divisibile in due parti che protegge il seme a quattro lobi: il gheriglio.

Secondo la teoria delle segnature, il frutto del noce assomiglia alla testa umana: il mallo verde e vellutato è l’equivalente del cuoio capelluto, il guscio equivale al cranio, il gheriglio al cervello e la pellicola interna alle meningi. La noce è ricca di acidi grassi omega 3, proteine, sali di rame e zinco, una vera miniera di nutrienti e di vitamine E, A, B1, B2, B5, PP, apporta polifenoli, ha proprietà antiossidanti, antitumorali e prebiotiche indicata al miglioramento del microbiota intestinale.

La noce è un valido aiuto in caso di affaticamento mentale e colesterolo alto, ha un’azione cardiotonica e possiede proprietà antianemiche, antispastiche e sedative. Questo frutto è ricco di magnesio che svolge un’azione antistress, antidolorifica ed antinfiammatoria, contiene calcio, poco sodio e molto potassio con effetti positivi sulla pressione sanguigna e la prevenzione dell’ictus – il magnesio in associazione con la vitamina D concorre alla prevenzione della frattura dell’anca.

Varie popolazioni montane conoscevano quest’albero fin dall’antichità – nella tradizione contadina i gherigli venivano pressati a freddo in torchi a mano e se ne ricavava un olio. Le quantità erano modeste a causa dell’alto contenuto di acidi grassi polinsaturi che ne provocava l’irrancidimento.

Mallo di noce con frutto
Mallo di noce con frutto

Un tempo lo si adoperava leggermente rancido per eliminare il parassita della tenia, i calcoli e come ricostituente, dallo scarto della spremitura si ricavava un biscotto. In Piemonte l’olio di noci era adoperato per fare la “Bagna Cauda”piatto tipico dei contadini dove l’olio d’oliva era assente. Nel Canavese le donne assistevano alla messa di Natale con delle lucerne alimentate con quest’olio, che veniva poi conservato per la cura dei malanni degli occhi.

L’olio di mallo di noce invece viene usato oggi per la protezione e l’abbronzatura della pelle, lo juglone interagisce con la cheratina dell’epidermide dando origine ad un colore rosso-bruno usato dai cultori del bodybuilding per evidenziare le masse muscolari e per dare ai capelli i tipici riflessi rossastri. La polvere di mallo di noce viene utilizzata per tingere i capelli.

Paracelso utilizzava le noci per curare le malattie mentali, questa pratica andò avanti fino al Medioevo. Il dottor Bach incluse Walnut, il fiore del noce tra i suoi rimedi per superare momenti di crisi legati a situazioni della vita in cui si stanno verificando importanti cambiamenti come la pubertà, il matrimonio, il divorzio, la menopausa, il trasloco, la pensione, un lutto.

SE IL NOCE PARLASSE…

La mia storia è molto antica, con altre specie affini si parla della nostra comparsa venticinquemilioni di anni fa insieme all’uomo. Si parla di me nella Bibbia, nel Cantico dei Cantici, Ovidio e Virgilio mi elogiarono nelle loro opere. Alcuni documenti romani riportavano che il popolo dei Britanni, da loro sottomessi, la notte del solstizio d’estate, celebravano alcuni riti e bevevano un liquore scuro fatto con i miei frutti da un calice che passava da uno all’altro. Nel Medioevo alcun i frati recuperarono la ricetta e chiamarono questo liquore, nocino, esso divenne un medicamento ricercato per curare la febbre terzana e quartana. Il nocino fu prodotto in tutti i monasteri dell’Italia centrale.

Sono solitario ma regale, attorno al mio albero sono nati molti racconti e miti. Uno di questi, narra che Apollo promise alle tre figlie del re di Laconia doni profetici a patto che non tradissero mai gli dei. Un giorno passò di lì Dioniso e si innamorò di Caria che contraccambiò il suo amore. Le sue due sorelle gelose iniziarono a fare pettegolezzi sul dio Dionisio che inferocito le fece prima impazzire e poi le uccise. Per il dolore Caria morì e Dionisio ancora innamorato la trasformò in un albero di noce che potesse produrre frutti fecondi.

Una curiosità: i Laconi fecero costruire un tempio e al suo ingresso misero delle statue scolpite in legno di noce raffiguranti le tre sorelle che furono poi chiamate Cariatidi, ecco il significato della parola Cariatide.

Noce di Benevento

Ho fatto molto parlare di me, soprattutto nel Medioevo, sono un albero particolare, questa è una delle mie storie. Nel 571 , la città di Benevento fu conquistata dai Longobardi che importarono in Italia i loro riti e li praticarono per molto tempo. In particolari occasioni si riunivano presso un albero sacro al quale appendevano pelli di serpente che nel corso di una danza sfrenata e di giostre a cavallo, strappavano e mangiavano. Gli abitanti del luogo, che erano cristiani, esclusi da questi riti fantasticavano che le lunghe chiome dei Longobardi fossero i capelli di donne diaboliche chiamate streghe che lì si riunivano per i loro sabba. La sorte del mio albero fu segnata, fui maledetto e sradicato e passai alla storia come il noce di Benevento. La mia fama però non si estinse e continuò con leggende e credenze diffuse sino ad oggi.

Nei Promessi Sposi il Manzoni parla di me nell’episodio in cui frà Galdino parla a Lucia del miracolo delle noci. Nelle fiabe il mio frutto è sempre portatore di tesori ed oggetti fatati. I fratelli Grimm nella fiaba “Il forno” raccontano di una principessa che riceve dalla regina dei rospi tre vestiti di cui uno d’oro, trovati all’interno di tre miei frutti. Lo scrittore Andersen racconta che la protagonista della sua fiaba” Mignolina” aveva per culla un guscio di noce.

Sono orgoglioso di essere stato dipinto da numerosi pittori, anche l’Arcimboldo mi ha immortalato in numerose composizioni, in un suo quadro ritrae una natura morta con un mio mallo spezzato, ma niente è come sembra, se capovolgiamo il quadro, compare il viso di un ortolano che ha come occhio una noce.

IL MIO MESSAGGIO PER IL MONDO

Il mio è un messaggio di svelamento, affinché possiamo imparare a spogliarci dalle illusioni e dalla scorza dura che nasconde il nostro cuore.

Bibliografia:

  • “Erboristeria planetaria” di Ferdinando Alaimo
  • “Floriterapia” di Molino-Tizian
  • “Florario” di Alfredo Cattabiani
  • Immagini Google Search

Tutti i servizi sono offerti per scopi evolutivi e sono rivolti al benessere e al riequilibrio energetico dell’individuo, essi non sostituiscono in alcun modo le diagnosi, i suggerimenti, i trattamenti della medicina ufficiale e della psicoterapia. Coloro che ricercano assistenza medica o psicologica sono invitati a consultare i professionisti del settore.

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