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il timo
Archetipi

Il timo – segnatura di Mercurio

il timo

Nel mese di giugno, la natura dopo aver conquistato orizzontalmente il mondo vegetale, spinge i rami degli alberi ad allungarsi e le foglie ad ingrandirsi. Siamo nel segno dei Gemelli governato da Mercurio, il colore delle prime gemme si fa da verde tenero a verde più scuro, il fogliame della terra si unisce come un unico grande polmone e incomincia ad ossigenare il pianeta.

Contrariamente a quanto si pensa il mondo vegetale non è statico, le piante muovono il fusto verso il cielo e le radici verso il basso, esplorano il mondo a loro circostante con i rami e le foglie. Sul finire della Primavera assistiamo al matrimonio dei fiori, mentre il polline trasportato dal vento incontra altre corolle per produrre nuovi frutti, un’esplosione di colori, di profumi e di forme abbondanti. Le piante “volano” con diversi stratagemmi, oltre che con il polline, proiettano i semi attorno a sé obbedendo ad un ordine del creato, altre ancora volano a mezzo dei loro aromi.

A tutto questo movimento presiede Mercurio il messaggero, il più veloce tra tutti gli dei dotato di ali ai piedi. Mercurio mette in relazione l’uomo con il Cielo, l’invisibile con ciò che è visibile, rappresenta la comunicazione. Nel corpo umano governa il sistema nervoso e respiratorio che attraverso i polmoni e il respiro ci mettono in comunicazione con tutti gli esseri viventi del pianeta.

Nel bellissimo dipinto “ La Primavera” di Botticelli, l’artista ha voluto rappresentare questa funzione, in connessione con la stagione in cui la natura rifiorisce e per analogia con il dio Mercurio anch’esso presente nella scena. Alle spalle di Venere appaiono due spazi che rivelano un cielo senza nuvole, i cui contorni ricordano i polmoni umani con le ramificazioni bronchiali disegnate dai rami della vegetazione. Zefiro e Mercurio rappresentano rispettivamente le vene e le arterie in cui fanno circolare il fluido vitale trasformandolo attraverso il respiro di Venere a beneficio di tutto il Creato.

Il linguaggio e l’intelligenza non sono solo doti dell’uomo ma anche delle piante!

Il mondo vegetale si esprime attraverso colori e profumi, per attirare insetti impollinatori o respingerne altri, l’acacia diventa tossica per gli animali troppo voraci delle sue foglie, il noce inacidisce il terreno per evitare l’attecchire di altre piante che lo priverebbero di preziosi elementi. Le piante sanno prendere decisioni, sanno associarsi e fare scambi positivi e leali con altri vegetali, animali o anche funghi. Questi ultimi, sono agenti di collegamento del sottobosco che trasportano cibo ed informazioni da un albero all’altro per il benessere del bosco intero, trattenendo solo una piccola parte per sé.

Le piante, dalle radici alle foglie, hanno migliaia di sensori che le rendono sensibili alle vibrazioni e ai suoni. Esperimenti eseguiti con musica a 432 hertz, confermano la loro aumentata vitalità e benessere, sottoposte ad elogi e parole positive crescono meglio e se sono commestibili, diventano più saporite. Inoltre emettono suoni non udibili all’orecchio umano, comprese le radici che allungandosi in direzioni precise, comunicano tra di loro evitando di intralciarsi e di danneggiarsi. Le piante quindi sono le regine della comunicazione, qualità mercuriale che si instaura anche fra il regno vegetale e l’uomo.

il timo

Tra le piante particolarmente segnate da Mercurio troviamo le erbe aromatiche ricche di oli essenziali e aromi trasmettitori di informazioni importanti nel mondo vegetale: avvisano di un cambiamento di clima, dell’arrivo della pioggia, segnalano il momento di aprire i fiori. Il loro elemento è l’aria, tradizionalmente connessa alla comunicazione, con il loro aroma sollecitano il nostro olfatto alla percezione di un profumo, qualcosa di intangibile, proprio come il dio Mercurio quando si avvolge nel suo mantello dell’invisibilità. Un altro compito degli oli essenziali è di richiamare le api, le formiche, le farfalle, gli uccelli, difendere le piante dai parassiti e impedire l’eccessiva traspirazione quando il clima è troppo caldo. L’antica erboristeria definiva eroiche le piante dotate di oli essenziali particolarmente potenti ed intensi, tra queste aromatiche, la nostra protagonista è il timo, derivante da thumos che significa soffio vitale.

Il mito connesso al Timo è quello di Arianna, figlia di Minosse re di Creta. Innamorata di Teseo lo aiuta ad uccidere il Minotauro rinchiuso nel labirinto, e fugge con lui illusa dalle sue promesse d’amore, ma Teseo durante una sosta a Nasso l’abbandona sull’isola da sola. Si racconta che al risveglio Arianna impazzisce dal dolore e piange tutte le sue lacrime dalle quali nasce la pianta del Timo. La sua fioritura profumata attirò Dioniso che prende in sposa Arianna con una grande festa alla quale partecipano tutti gli dei dell’Olimpo.

Le lacrime erano considerate dagli antichi greci un fluido vitale, il timo nato da esse porta in sé le qualità dell’eroe, sostiene il sistema nervoso e stimola l’adrenalina che è l’ormone necessario ad affrontare imprese eroiche e pericolose in modo rapido e deciso. L’olio essenziale di timo è uno dei più validi battericidi esistenti in natura, considerato un antibiotico naturale, antidepressivo, antiparassitario, attivatore delle difese immunitarie, favorisce relazioni con il mondo dando fiducia e coraggio sia attraverso i polmoni, che purifica e cura, sia agendo sull’apparato gastro-epatico.

La pianta del Timo appartiene alla famiglia delle Lamiacee alla quale appartengono l’origano, la santoreggia, la menta, la maggiorana, la salvia e il rosmarino. Il timo volgare è un’arbusto perenne, legnoso nella parte inferiore, dalla forma aggraziata, cespugliosa e poco appariscente ma ben radicato al terreno, con fiori piccoli e delicati, bianchi o rosati che sbocciano a fine maggio. Le foglie sono dotate di un piccolo picciolo ricoperto di peluria sul lato inferiore.

Nella sua morfologia, il timo, esprime concentrazione, perseveranza, non teme il gelo e resiste per brevi periodi anche sotto lo zero, al contempo sopporta estati roventi tipiche del Mediterraneo. Strofinando foglie e fiori si sprigiona l’olio essenziale. Il suo gusto è intenso e speziato, amaro e un po’ piccante.

Il timo è ricco di proprietà benefiche, le sue foglie sono fonti di potassio, di ferro e di calcio, di manganese, di magnesio, di fosforo, di zinco, di rame e di selenio. Contiene vitamina B, C, A utile per la pelle, le mucose e la visione notturna, ha inoltre vitamina K ed E. Contribuisce alla resistenza del nostro corpo ai virus ed ai batteri, rinforza il sistema immunitario, è molto utile all’intestino, aumenta la formazione di collagene nel nostro organismo.

Nella dottrina delle segnature il timo è collegato ai polmoni e grazie ai suoi principi attivi è efficace per i disturbi respiratori. Il bagno con olio essenziale di timo è utile ai reumatismi, alla debolezza nervosa, ai disturbi circolatori. Gli infusi, di foglie secche, aiutano nelle bronchiti e nell’asma. In generale il timo è una fonte di antiossidanti, neutralizza i radicali liberi, stimola gli omega 3 per l’attività del cervello e della salute di tutto il corpo. Recenti studi hanno dimostrato che il timo favorisce l’apoptòsi delle cellule tumorali nel caso di cancro al seno ed al colon.

timo

SE IL TIMO PARLASSE…

Mi chiamo TIMO, sono un’erba aromatica, ho una storia molto antica che risale a dodicimila anni fa. I miei principali benefici sono conosciuti da secoli tant’è che sono soprannominato l’antibiotico dei poveri per le mie proprietà antisettiche. Sono orgoglioso di aver curato nel corso della storia ferite di guerra dei più famosi eroi che grazie ai miei decotti hanno evitato fatali infezioni e sofferenze.

Teofrasto Ereso e Dioscoride entrambi botanici dell’antica Grecia hanno tramandato le mie virtù come erba benefica per sedare tutti gli spasmi, calmare le convulsioni, lenire le infiammazioni del fegato e dell’intestino. Carlo Magno decretava la mia coltivazione in tutti i giardini erboristici e negli orti dei conventi. Un tempo quando vi era una minaccia di peste il popolo aumentava il mio consumo in cucina, si strofinava il corpo con le mie foglie e beveva tisane fatte con i miei rametti.

“Dovete sapere che insieme alla lavanda, al rosmarino ed alla salvia faccio parte degli ingredienti dell’aceto dei quattro ladri, rimedio famoso dalla pestilenza di Tolosa. (1630) Quattro ladri da tempo rubavano nelle case dei moribondi senza subire alcun contagio e quando furono arrestati, per avere salva la vita, furono costretti a svelare il loro segreto. Essi si bagnavano i polsi e le tempie più volte al giorno con un aceto derivato della macerazione di più erbe di cui la più preziosa ero io”.

Filicoro di Atene, sapiente conoscitore dei riti raccontava che fui io ad alimentare le fiamme dei sacrifici più antichi, ero l’erba più adatta a produrre il pro-fumo sacrificale. I Greci identificavano in me coraggio e forza, tanto che i soldati si lavavano con il mio idrolato e bevevano le mie tisane prima della battaglia, inoltre offrivano ai loro ospiti il vino aromatizzato con miele di timo, mi utilizzavano per suffumigi e oli da massaggio per il corpo in quanto il mio aroma era considerato celestiale!

Nell’antico Egitto si credeva che le anime dei morti risiedessero nei miei fiori ed ero la sostanza principale degli oli per l’imbalsamazione dei defunti, poiché in grado di evitare la proliferazione dei batteri. Proprio per questo ero un’erba molto usata in cucina quando ancora non c’erano frigoriferi. Anche gli Etruschi mi utilizzavano per profumare vini e formaggi, tradizione ancora viva nel sud Italia.

La mia storia continua………..

Nel Rinascimento si consigliava di cuocermi nel vino, per guarire dagli avvelenamenti, situazione che all’epoca piuttosto comune. Nella saga di Tristano e Isotta si racconta che la fanciulla riuscì a salvargli la vita due volte, la prima lo guarì da una ferita di spada, la seconda da un’infezione di veleno di drago, grazie ad un infuso della mia pianta antibiotico e cicatrizzante, al contempo sembra che i due si innamorarono perdutamente dopo aver bevuto una pozione d’amore a base di timo.

Nelle giostre dei cavalieri medioevali si cucivano dei mazzetti all’interno dei loro abiti affinché il mio aroma inalato arrivasse direttamente al cuore infondendo forza e coraggio. Era usanza che le damigelle donassero ai cavalieri in partenza per le crociate delle sciarpe su cui ricamavano un’ape che volava intorno ad un ramoscello di timo.

Ma è solo verso la metà del 1800 che il fisico francese Lallemand riuscì ad estrarre l’olio essenziale che chiamò timolo, da allora in poi divenne ricercatissimo ed impiegato come antibiotico fino alla Prima guerra mondiale. Io madonna erba, Timo, faccio parte di una grande famiglia, ho un fratello: messer Timo limone, che sprigiona dalle sue foglie, un intenso profumo di questo agrume, ho una sorella: la signora Erba Barona, che ha un sapore forte e pungente della cui pianta sono ghiotte le capre, e il loro latte porta il mio aroma inconfondibile. Come dimenticare il cugino Timo Serpillo, che prospera nelle regioni più fredde, quasi non ci si accorge di lui se non fosse per il suo profumo, i suoi rami, prostrati a terra serpeggiano come i serpenti, e un tempo si credeva che guarisse dal veleno dei rettili. Il miele ricavato dalla fioritura delle mie piante è rinomato da centinaia di anni da celebri letterati, filosofi e poeti, come dolcissimo.

Cosa voglio comunicare al mondo?

Il messaggio è l’eroismo, ognuno di noi si può trasformare in un mangiatore di mostri, diventando un eroe e come i grandi dell’antichità superare gli ostacoli che la vita ci mette davanti per la nostra crescita evolutiva.

il timo - erbario

Bibliografia:

  • “Erboristeria planetaria” di Ferdinando Alaimo
  • “Il mio erbario” di Messeguè
  • Foto di Mariadele Massaia
  • Immagini Google Search

Tutti i servizi sono offerti per scopi spirituali e non per fornire guarigione o trattamento di qualsiasi condizione fisica o psicologica della persona. Essi non sostituiscono in alcun modo i suggerimenti, le diagnosi e i trattamenti della medicina ufficiale e della psicoterapia. Coloro che ricercano assistenza medica o psicologica sono invitati a consultare i professionisti del settore.

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